Concorso d'idee "Il Viale del futuro"

Telese Terme (BN) 2000

Un Concorso d'idee ha lo scopo di confrontare e valutare diverse ipotesi progettuali su un determinato tema. Non ha come finalità il progetto e la realizzazione di un opera, per questo ci sono i concorsi di progettazione, ma è uno modo per raccogliere proposte, rilevare opportunità e criticità, esplorare soluzioni inedite, spinte anche al limite della fattibilità, e, su questa base, valutare possibili approcci per dare soluzione a una determinata necessità.

Il Concorso d'idee per il Viale del futuro, nasceva con “...l'intento di poter disporre di nuove idee e/o soluzioni per una sistemazione del Viale Minieri in linea con la necessità di conferire allo stesso un carattere di polifunzionalità”.

Viale Minieri nasce come asse di collegamento tra la Stazione ferroviaria e le Terme. Il minore utilizzo del modo ferroviario per raggiungere la città e al tempo stesso la grande attrazione esercitata dal parco termale, hanno progressivamente sbilanciato il Viale nella sua continuità, fino a creare due situazioni completamente diverse e distanti tra loro. Un lato, quello prossimo alle Terme, ha continuato ad esercitare il ruolo di fulcro della vita sociale e commerciale della cittadina, l'altro, quello rivolto alla Stazione, si è depauperato, slegandosi sempre più dalle dinamiche locali. Questa situazione ha comportato, un eccessivo carico su una sola parte ed uno sviluppo disorganico del centro urbano.

Vista planimetrica dell'area della Stazione, con la nuova piazza ed il Parco Urbano

L’idea di progetto ha mirato ha ricomporre l’equilibrio tra le due parti dell’asse considerando il fluire della strada non più in maniera unidirezionale, rivolto esclusivamente verso il Parco Termale, ma come itinerario di luoghi percorribile nei due versi. L'idea di partenza è stata quella di controbilanciare l'eccessivo peso delle Terme immaginando una diversa configurazione dell'intera area della Stazione. Ridare funzionalità all’altro estremo dell’asse viario è stato il punto fondamentale dell’iter progettuale, la Piazza pedonale collegata al Parco Urbano ricavato sull'area adiacente (attualmente utilizzata come deposito ferroviario) avrebbe ricreato una nuova polarità e un elemento di attrazione all’estremità del percorso del Viale. Al tempo stesso, una nuova struttura con funzioni di punto di informazione turistica, stazione automatizzata e centro per attività socio culturali avrebbe innescato un sicuro fenomeno di rivitalizzazione della zona.

La Stazione ridisegnata con il Centro Informativo e la nuova Piazza

La nuova sistemazione vista da Via Ferrovia

Vista notturna della Piazza

Vista notturna della Piazza

Restava, tuttavia, il fatto che lo scorrere del viale dalle Terme sembrava interrompersi bruscamente all’altezza dell’incrocio con via Roma. Occorreva un pretesto, uno spunto che rendesse naturale fruire dell'altro lato del Viale. Per risolvere questo aspetto è stato immaginato un intervento di riqualificazione pedonale dello slargo presente oltre l'incrocio, recuperando la grande superficie con una nuova pavimentazione e la posa di filari alberati, in uno dei luoghi più nevralgici e caotici della città. Tale soluzione avrebbe restituito decoro al Viale e al tempo stesso avrebbe costituito una tappa essenziale del percorso tra le Terme e la Stazione. Un ulteriore tassello è stato quello di riconsiderare le funzioni dell’area dedicata a Padre Pio, immaginato come luogo di sosta, di intrattenimento o di gioco, con la presenza alternata di spazi lastricati e spazi verdi.

La riqualificazione dell'area antistante le Terme con la Piazza ricavata dalla chiusura carrabile dell'tratto terminale del Viale Minieri

Se l’intervento di ricucitura del lato del Viale rivolto alla stazione ferroviaria, ha rivestito un peso essenziale all’interno della logica di intervento, di fondamentale importanza è stato determinare quello che avrebbe dovuto essere il nuovo assetto urbano del lato delle Terme. Due fattori, l'assenza di una vera e propria piazza e la chiusura visiva dei giardini termali rispetto al vissuto cittadino, hanno guidato la proposta progettuale. La grande disponibilità di spazio pedonale resa possibile dalla parziale chiusura carrabile del Viale Minieri, hanno portato all’idea di allargare il percorso pedonale lungo il viale ed immaginare una grande piazza nella parte prospiciente le Terme (soluzioni, queste, adottate successivamente dall'amministrazione). Per dare maggiore risalto al rapporto di continuità tra le Terme e la Piazza e il Viale sono stati concepiti collegamenti superficiali e interrati per rendere fluida e libera la mobilità pedonale, quasi ad imitare l’acqua attraverso i suoi percorsi. Ai lati dell’ingresso due strutture completamente trasparenti consentono la vista, oggi negata, dei giardini e ospitano nella loro parte interrata itinerari espositivi della storia passata di Telese. Esternamente due specchi d’acqua, posti sulla copertura trasparente dello spazio interrato, riflettono i corpi vetrati ed anticipano la presenza delle sorgenti termali.

Vista del Parco termale dalla Piazza. Il sottopasso è collegato alle teche vetrate

Gli spazi inferiori delle teche fungono da ingressi e spazi espositivi.

 

Vista notturna della Piazza

Vista notturna della Piazza

L’intero intervento ha mirato nella sua strutturazione a rispondere a tutti gli spunti e i suggerimenti dettati dal luogo. Sono stati affrontati ed evidenziati quelli che ancora oggi sono i limiti che gravano sull'organizzazione urbana della città: lo squilibrio del Viale, la mancanza di spazi qualificati lungo il percorso, la relativa incidenza della risorsa termale alle dinamiche socio economiche e alla attrattività della città. Le idee proposte, seppure spinte ai limiti della realizzabilità, indicano possibili indirizzi verso cui orientare sforzi ed investimenti per riequilibrare un assetto urbanistico ad oggi ancora caotico e fortemente sbilanciato. Le soluzioni sono coraggiosamente lontane dai luoghi comuni e libere da costrizioni ed appesantimenti retorici ma rispondono pienamente alla possibilità di mutare le condizioni al contorno, in linea sia con la storia dei luoghi che con le discontinuità e le trasformazioni prodotte dalla loro evoluzione.